Tratto da La Gazzetta Palermitana
Il dovere di cronaca ci impone spesso di parlare di disoccupazione, aziende in crisi, imprenditori costretti ad andare all’estero. Quella della Sartoria Crimi è, invece, la storia di un’azienda, anzi, di una bottega che sfida la crisi grazie alla tradizione ed al legame con la sua terra.

La consapevolezza è arrivata un po’ più tardi, dopo gli anni dell’adolescenza, quando si è sviluppata una diversa “sensibilità del bello” che lo ha portato ad appassionarsi al mondo della moda.
Mauro ama definirsi un artigiano ed è proprio questo aspetto la chiave del successo principale. Hanno vestito politici, noti imprenditori, artisti e personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui Franco Califano, Brigitta Boccoli, Christian De Sica e tanti altri.
Da più di quarant’anni creano abiti sartoriali di alta qualità, interamente realizzati a mano in ogni passaggio. Nel giro di pochi annisono diventati una bandiera del made in Italy all’estero, soprattutto in Giappone, un mercato molto attento allo stile ed al mondo dell’artigianato.

Oltre che per il mercato giapponese, sono diventati un’attrattiva anche per il nord Europa, il Libano, Hong Kong ed altri Paesi asiatici.
Quella della Sartoria Crimi è una piccola ribellione. In un mondo volto sempre più alla meccanizzazione ed alla produzione in serie, loro propongono il valore della manualità. “Usiamo – continua Crimi –strumenti tradizionali, macchine a pedale, ago e filo e tessuti naturali al 100% realizzando però abiti con una linea contemporanea. La vera essenza del nostro lavoro è la sinergia di due generazioni, la mia e quella di mio padre, che si incontrano e lavorano insieme creando uno stile che si rinnova mantenendo il valore della tradizione.”
A proposito del loro considerarsi artigiani ci dice: “L’artigianato è un’attività estremamente qualificante. Attraverso la manualità non passa solo l’azione, ma anche il tuo pensiero e le tue idee. È un vero esercizio di vita”





